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Perché la primavera favorisce le compravendite immobiliari?

Riflettendoci bene, non è poi così così assurdo che il mercato immobiliare segua una determinata stagionalità. Ecco qualche motivazione:

  • scuola: pensa ad esempio ad una famiglia, una coppia di genitori con uno o più figli giovani. Se per un lavoratore, salvo casi particolari, resta più o meno sempre valida la possibilità di usufruire di un periodo di ferie o di permesso, la scuola dei ragazzi non lascia molte possibilità di lunghe assenze per traslocare in inverno o in autunno senza grossi problemi. Acquistando casa in primavera si può approfittare delle ferie pasquali per il trasloco, oppure attendere l’estate.
  • Luce: più luce naturale significa fotografie più belle per gli immobili da vendere. Non solo: quando visiti una casa in vendita, vederla illuminata dalla luce solare ti porta agli occhi delle immagini, delle sensazioni completamente diverse da quelle che proveresti trovandoti nello stesso contesto ma in un orario diverso, con la sola luce artificiale di lampadine o neon a guidarti. Inutile dire quale delle due situazioni è migliore! Non solo, lo stesso discorso è valido anche per quanto riguarda le fotografie per gli annunci di vendita.
  • Clima: andare a visitare una casa in vendita con un clima piacevole, come sopra, offre delle sensazioni più positive di quelle che offrirebbe una visita in pieno inverno. Soprattutto se la casa è vuota da tempo, la troveresti fredda, umida…insomma, inospitale.

Come scegliere il mutuo approfittando del periodo più conveniente dell’anno

Se ancora non sei convinto, una conferma a tutto ciò la puoi trovare nelle politiche commerciali delle banche o meglio, nelle pubblicità che, come i fiori, in primavera sbocciano e invadono le pagine dei giornali e gli spazi promozionali in tv.

È così che, se in gennaio hai cominciato a pensare che è giunto il momento di comprare casa, a marzo ti troverai al centro di una guerra tra banche all’ultimo interesse. Tra TANTAEGSpread e Eurirs sarà difficile riuscire a capire chi davvero ti sta offrendo le condizioni migliori! Ecco un aiuto per una scelta consapevole del mutuo più adatto a te.

Per evitare di incappare in un errore di cui potresti pentirti amaramente, tieni in mente un semplice consiglio: diffida da quelle banche che ti offrono un mutuo specificando solo il tasso finito.

Potrebbe sembrarti vantaggioso, e non escludiamo che in alcuni casi lo sia davvero ma, così facendo, non ti mettono in condizione di conoscere la loro effettiva percentuale di guadagno, lo spread, e quale invece è l’interesse. Meglio appoggiarsi a chi ti mette a conoscenza delle reali condizioni per le quali ti sta offrendo un prestito, non credi?

Di solito gli istituti che pubblicizzano un mutuo con il tasso finito ti stanno proponendo un finanziamento a tasso fisso. Approfittando del momento molto favorevole, con i tassi Eurirs che hanno subito un netto calo, celano il loro effettivo guadagno sotto le mentite spoglie di una apparente fantastica occasione.

È invece opportuno, se stai per comprare casa e devi scegliere un mutuo, se non sei un tipo che mastica abitualmente questo tipo di terminologia finanziaria, che ti faccia un’idea chiara su come interpretare i tassie le percentuali che le banche ti mostrano nei loro spot. Sapere capire questi dati, nella migliore delle ipotesi, ti può salvare da una fregatura che, potenzialmente potrebbe condizionarti per vent’anni o più.

I fattori da conoscere per valutare e scegliere il mutuo

Il TAN è l’interesse puro, ovvero il costo del capitale che riceverai: in pratica, il prezzo al quale stai acquistando il prestito.
Il TAEG (ovvero Tasso annuo effettivo globale) è il tasso risultante dal TAN più tutti gli oneri relativi all’istruzione della pratica, alle spese di gestione ed incasso, l’imposta di bollo.
Per il TAN dei mutui a tasso variabile, il riferimento è il tasso di interesse europeo Euribor (anche detto Tasso BCE o costo del denaro).
Per i mutui a tasso fisso, invece, il riferimento è l’Euris (detto anche IRS), ovvero il il tasso di riferimento calcolato giornalmente dalla European Banking Federation. Per i mutui a tasso misto invece il riferimento è ad entrambi, in misura differente a seconda del periodo in cui ci si trova al momento del rimborso.

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